
Piano d’azione europeo per l’agricoltura biologica: cosa cambia (e come cogliere le opportunità)
L’Unione Europea ha tracciato con chiarezza il percorso per il futuro del settore agroalimentare: entro il 2030, almeno il 25% dei terreni agricoli dovrà essere coltivato secondo i principi dell’agricoltura biologica.
A sostegno di questo obiettivo ambizioso, è stato sviluppato un Piano d’Azione Strategico che punta ad aumentare non solo la produzione, ma anche la domanda, l’innovazione e la sostenibilità dell’intero sistema.
Obiettivo: rendere il biologico la nuova normalità
Oggi, in media, meno del 10% dei terreni agricoli europei è coltivato secondo il metodo biologico.
Il piano d’azione intende cambiare questo scenario, puntando su 3 assi fondamentali:
Stimolare i consumi
Aumentare la produzione
Migliorare la sostenibilità del comparto
Vediamo nel dettaglio come.
1. Stimolare i consumi: informazione, fiducia e accessibilità
Per aumentare il mercato del biologico, servono più consumatori consapevoli.
Il piano prevede una serie di azioni mirate a:
Promuovere attivamente i prodotti biologici attraverso campagne e comunicazione istituzionale
Ampliare l’utilizzo di prodotti bio nelle mense pubbliche
Estendere la distribuzione del biologico all’interno del Programma UE destinato alle scuole
Rafforzare la tracciabilità e contrastare le frodi, aumentando così la fiducia del consumatore
In parallelo, saranno incentivati strumenti premianti per aziende e cittadini che scelgono il biologico.
2. Aumentare la produzione: incentivi, rete e innovazione
Per soddisfare la domanda crescente, l’Europa punta anche su un’espansione dell’offerta.
Le leve principali saranno:
Una PAC più potente: tra i 38 e i 58 miliardi di euro saranno destinati ai regimi ecologici tra 2023 e 2027
Certificazioni di gruppo per ridurre i costi burocratici per gli agricoltori
Eventi formativi e creazione di reti per la condivisione delle best practice
Investimenti in ricerca, tecnologie digitali e blockchain per migliorare efficienza e tracciabilità
Un focus importante sarà anche lo sviluppo di biodistretti: territori in cui agricoltori, cittadini, operatori turistici e amministrazioni collaborano per creare un ecosistema economico e ambientale basato sulla sostenibilità locale.
3. Migliorare la sostenibilità del comparto
Il biologico non deve solo crescere: deve anche migliorare il suo impatto.
Le azioni previste mirano a:
Migliorare il benessere animale
Garantire una maggior disponibilità di sementi biologiche
Ridurre l’impronta di carbonio del settore
Minimizzare l’uso di plastica, acqua ed energia
Aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione ecologica
Opportunità concrete per le aziende agricole
I prossimi anni saranno determinanti per tutte le aziende agricole che vogliono crescere in modo sostenibile e competitivo.
Per chi è già certificato biologico, il piano d’azione rappresenta un’occasione per consolidarsi, innovare e accedere a nuovi mercati.
Per chi vuole convertirsi, è il momento giusto per agire.
Gli incentivi saranno in aumento, la domanda in crescita, e i requisiti saranno sempre più premianti per chi inizia presto.
Conclusione: il biologico non è più un’opzione di nicchia
L’Europa ha fatto la sua scelta.
Ora spetta agli imprenditori agricoli cogliere il cambiamento e trasformarlo in vantaggio competitivo.
Coltivare secondo metodo biologico oggi non significa “fare meno”, ma fare meglio: con più qualità, più valore, più sostenibilità.
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